Descrizione
L'imponente reggia che racconta la ricchezza e i fasti vissuti dalla città dei tre laghi. Il Palazzo Ducale si compone di più edifici costruiti in epoche diverse e collegati fra loro nel corso del tempo prima dalla famiglia Bonacolsi e poi dai Gonzaga. Costruito da Guido verso la fine del 1200, l'edificio è tipicamente vicino ai palazzi comunali d'area lombarda, ma nel contempo anticipazione del passaggio di Mantova da Comune a Signoria. Divenuto infatti capitano del popolo nel 1299, Guido trasformò quello che allora era ancora un palazzo di proprietà della famiglia, nel centro del potere della città. La vasta superficie della facciata alleggerita dalle ampie arcate del porticato sottostante, è arricchita dal sobrio cromatismo del mattone alternato al marmo.
Il Palazzo Ducale è quindi un susseguirsi di stanze, corridoi, studioli, giardini pensili, scaloni, gallerie, salette, cortili. Il Palazzo Ducale rappresenta l'immagine di ricchezza, arte, potenza che il visitatore ricava percorrendo spazi aggregati nel corso di quattro secoli, fino a costituire una città nella città con i suoi 34.000 metri quadrati di estensione, 500 stanze, 15 tra giardini, piazze e cortili. Quando i Gonzaga scalzarono i Bonacolsi, si impossessarono di questi edifici e nel corso del tempo li modificarono aggiungendo sempre nuovi corpi di fabbrica con logge, maestose scale, gallerie, cortili pensili collegandoli tutti fra loro, sotto la direzione di geniali architetti come Fancelli, Giulio Romano, Bertani, Viani, in un'unica grandiosa reggia.
Parte integrante del Palazzo è anche il Castello di San Giorgio possente opera di fortificazione realizzata da Bartolino da Navara sul finire del XIV secolo a imitazione di quello degli Este a Ferrara che durante la dominazione austriaca divenne prigione dove vi furono rinchiusi, tra tanti altri, i martiri di Belfiore, Ciro Menotti, Tito Speri e Felice Orsini. Da queste sale i Gonzaga esercitarono il potere, vissero i fasti di una reggenza invidiata e rispettata, videro la decadenza lenta e inesorabile, subirono la fine sotto i colpi della storia.
La visita al labirintico palazzo può avvenire seguendo diversi percorsi a seconda degli interessi e del tempo a disposizione. Alcuni punti che non dovrebbero sfuggire allo sguardo del visitatore sono: l'appartamento degli Arazzi dove sono sistemati nove preziosi arazzi tessuti in Fiandra su cartoni di Raffaello raffiguranti gli Atti degli Apostoli, l'appartamento e il raffinato studiolo di Isabella d'Este. Lo sguardo dovrà necessariamente soffermarsi su due fra i cicli pittorici più famosi della storia dell'arte italiana. Quello del Pisanello costituito da grandiose sinopie e affreschi a tema cavalleresco, scene di un cruento torneo realizzato con raffinata fattura e straordinaria forza drammatica, rappresentazione di un mondo medievale ormai al tramonto.
Quello di Andrea Mantegna, chiamato a Mantova nel 1460 dal marchese Ludovico e vissuto nella città virgiliana fino alla morte, avvenuta nel 1506. Proprio a Mantova Andrea Mantegna realizzò la sua opera più geniale e celebre, la Camera Picta o Camera degli Sposi.
Servizi presenti nel luogo
Procedura per l'utilizzo delle sale: Caratteristiche e modalità d'uso
Il Palazzo Ducale con le sue numerosissime sale, portici e cortili ricchi di storia può diventare la vostra location ideale: se volete organizzare conferenze, convegni, premiazioni, riunioni, concerti, cerimonie, ricevimenti, sarete accolti in ambienti prestigiosi ed evocativi in base al tipo di evento per scegliere gli spazi più idonei in compatibilità con la destinazione culturale del Museo e con la sicurezza dei beni
Info e contatti: https://mantovaducale.beniculturali.it/it/mymuseum-i-miei-eventi-in-museo
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Itinerario Mantegna a Mantova
Arrivato a Mantova nel 1460, dove rimase fino alla morte avvenuta nel 1506, Mantegna diviene pittore di corte dei Gonzaga, riservando il suo genio, per massima parte, al servizio esclusivo della famiglia. Fu, infatti, Ludovico II Gonzaga a richiedere fortemente la presenza del pittore a corte, ove dipinse alcune delle sue opere più celebri che sono andate ad arricchire le collezioni dei più importanti musei italiani e stranieri.
A Mantova il Mantegna entrò in contatto con la dirompente arte di Leon Battista Alberti protagonista in città con alcuni dei suoi lavori fondamentali: le chiese di Sant'Andrea e di San Sebastiano. Dalla suggestione albertiana e dagli studi sui rapporti tra architettura e decorazione dipinta avviati fin dai suoi esordi patavini, a Mantova il maestro realizzò alcuni tra i suoi massimi capolavori, a partire dalla decorazione della Camera Picta detta degli Sposi, affrescata nel Castello di San Giorgio e considerata fin da subito una delle meraviglie di quell'età ed esempio più alto dell'arte del Mantegna, grazie anche all'originalissima idea dello sfondamento illusivo del soffitto.
L’itinerario inizia con la visita della più celebre opera dell’artista padovano: la Camera Picta, dipinta tra il 1465 e il 1474, che si trova al primo piano della torre di nord-est del Castello di San Giorgio, nel complesso di Palazzo Ducale. L’interno è un susseguirsi di affreschi di straordinario fascino, dalla rappresentazione della corte di Ludovico II, alla volta con l’oculo dallo straordinario effetto prospettico.
Terminata la visita del palazzo, il percorso prosegue verso Piazza Mantegna e la Basilica di Sant’Andrea. All’interno della chiesa albertiana, la prima cappella a sinistra ospita la tomba di Andrea Mantegna. La cappella fu decorata dal Correggio, sulla base di disegni dello stesso Mantegna. Del maestro rimangono comunque il Battesimo di Cristo sulla parete di destra, completato dal figlio Francesco, e la Sacra Famiglia e famiglia del Battista, sull'altare. Usciti dalla Basilica, si prosegue verso Santa Maria della Vittoria, ex chiesa sconsacrata durante il periodo della dominazione francese, che ospitava la pala della Madonna della Vittoria, capolavoro mantegnesco ora conservato al Louvre.
Tornando verso la Basilica di Sant’Andrea, si incontra, in Piazza Marconi, Casa Viani Tallarico, la cui facciata è affrescata con dipinti attribuiti alla scuola mantegnesca. Proseguendo verso la parte meridionale della città, troviamo la Casa del Mantegna, dimora dell’artista e costruita probabilmente su progetto dello stesso, con il cortile dalla inedita pianta circolare inserita in un quadrato che rivela una singolare consonanza con le forme dell’oculo dipinto nella Camera degli Sposi. Ultima tappa del percorso è il Palazzo San Sebastiano, ora sede del Museo della Città, costruito per ospitare l’esposizione delle nove stupefacenti tele raffiguranti I Trionfi di Cesare, oggi nelle collezioni Reali ad Hampton Court; al museo attualmente sono esposti strappi d'affreschi provenienti da una casa di via Mazzini riproducenti la serie mantegnesca.
Ultimo aggiornamento: 8 settembre 2025, 18:21